Scegliete un bel quaderno, un’agenda, o un block notes e
cominciate oggi stesso. C’è anche chi predilige il formato elettronico, ma io
consiglio vivamente di usare carta e penna come si faceva quando eravamo
giovani adolescenti tormentati e tenevamo un
diario, o scrivevamo poesie.
Il diario di meditazione serve ad prendere nota di tutti i cambiamenti
che la meditazione porta nella nostra vita e come ci approcciamo ad essa. Ci si
scrive alla fine della nostra sessione di meditazione, cercando di
sforzarci di farlo tutti i giorni. Annotiamo tempi, sensazioni, pensieri ricorrenti,
flusso di energia percepito (o sua carenza)…insomma tutto quello che è successo
durante la seduta di meditazione che secondo noi è degno di nota.
Io ho cominciato anche a annotare il cibo ingerito la sera
prima, così da poter analizzare gli effetti dell’alimentazione sulla vibrazione
energetica del corpo. Lo faccio perché voglio testare se la sensazione di
leggerezza che ho provato eliminando la carne ha un reale riscontro sui miei
flussi energetici. Quando sarà il momento, se arriverà, la
eliminerò del tutto. Non lo voglio fare solo per una motivazione etica, ma
spero di farlo anche per un benessere i cui effetti voglio testare personalmente. Non mi basta leggerli da qualche parte, voglio capire se vanno bene per me.
Quale migliore occasione per analizzare il mio sistema
corpo-mente-anima se non la pratica del mattino? Quando al risveglio faccio la
mia sadhana, che consiste in una serie di esercizi per il risveglio della
kundalini, per rafforzare il mio centro e una meditazione, ho l’opportunità di osservare le reazioni di corpo e mente. E non
c’è un punto di arrivo, ma sicuramente c’è un punto di partenza.
Grazie al diario di meditazione posso prenderne nota, così
da avere uno strumento tutto personale di indagine nei meandri della conoscenza
di me stessa. Fino a poco tempo fa vivevo distrattamente, senza dare ascolto ai
segnali che mi dava il mio corpo. Ero assorbita totalmente dai miei turbinii
mentali e non riuscivo neanche a dare importanza ad altro. Oggi non posso certo
affermare che la mia mente si sia acquietata, ma sicuramente ha dei nuovi imput su cui lavorare. Per poi imparare un giorno a “disimparare” anche questo.
molto interessante!!!!!!!!!
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