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mercoledì 4 aprile 2012

Lama in arrivo: per un primo approccio alla meditazione Vipassana.

In questi giorni c’è un gran fermento a Viterbo, perché il mio centro yoga ha deciso di ospitare il 12° Tour Mondiale per la Pace Interiore. Oggi stesso andremo a prendere 6 Lama tibetani a Roma per portarli a Viterbo. Ovviamente si è fatto un gran parlare di tradizione buddhista e meditazione Vipassana.  Ed è proprio di quest’ultima che vi vorrei parlare.

Quando ho cominciato a fare yoga e mi trovavo a recitare mantra ed approcciare delle asana, il mio interesse per la meditazione cresceva. Incuriosita chiedevo a mio fratello, meditatore da anni, di spiegarmi come si faceva Vipassana. Così mi ha passato qualche libro e dei file audio da ascoltare. La sera prima di andare a letto mi sentivo i “discorsi della sera” che vengono fatti ai discenti in ritiro di meditazione Vipassana nel centro italiano del maestro Goenka. 

Mi ha subito stupito l’immediatezza e la laicità dell’approccio. Si sta a gambe incrociate e ci si concentra sul respiro. Concentrarsi sul respiro ci riporta immediatamente all'istante presente, perché in effetti quando si sta fermi a gambe incrociate, quella è l'unica realtà di quel momento. Di certo non è quello che suggerisce la mente che è così indaffarata nei suoi pensieri che non riesce mai a godere del momento presente. Siamo come persi nella miriade di pensieri che produciamo a livello conscio ed inconscio ad ogni battere di ciglio.

Ecco quindi un metodo per ancorarci al presente e vivere in maniera più consapevole. In realtà nonostante  la sua apparente semplicità (vi starete già dicendo “e che ci vorrà a stare seduti ad ascoltare il respiro?”), questa è una pratica complessa che richiede impegno costante ed una grande motivazione. Così ho cominciato, dopo alcuni mesi ho smesso, poi ho ripreso.

Da quando ho deciso di intraprendere il Teacher Training ho deciso di dedicarmi solo alla tecnologia del Kundalini e la mattina nell’ambito della mia breve Sadhana faccio una meditazione assegnatami dalla mia insegnante. Nonostante gli indubbi benefici della pratica del Kundalini, in cuor mio sento che dovrei riprendere anche la pratica della Vipassana. Se ti ci avvicini, se ne capisci l’approccio è davvero difficile non inglobarla nella tua vita. È così semplice, lineare e pragmatica che è alla portata di tutti. Sto lavorando ad un post sulle differenze tra le meditazioni Kundalini  e la Vipassana. A breve su questo blog. 

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