Sfogliando lo Yoga Journal
di maggio mi sono imbattuta nell’ennesimo articolo sul libro “The science of
yoga” di W. J. Broad di cui tanto si è parlato grazie ad una riuscitissima
operazione di marketing.
Qualche mese fa infatti
apparve sui quotidiani un articolo che parlava della “pericolosità” dello yoga.
La notizia nasceva proprio dal fatto che il libro in questione contiene un
intero capitolo sui possibili danni che la disciplina può causare al corpo se
le posture non vengono fatte nel rispetto dei propri limiti. Secondo il parere
di chi l’ha letto (non è ancora uscita la versione in italiano), pare che in
realtà questa parte stoni molto con il resto del volume. Da qui l’idea che
nasca proprio come politica pubblicitaria non me lo toglie dalla testa nessuno.
Per tranquillizzarvi vi
posso intanto comunicare che la pericolosità è legata generalmente ad un abuso
del corpo senza lo stretto controllo di un valido insegnante. In particolare Broad
sostiene poi che alcune posture sono sconsigliabili a causa della pressione che
la spina dorsale, una volta allungata, può apportare al cervello. Ci si
riferisce ad esempio con la posizione della candela, dell’aratro ed in generale
con tutte le asana che allungano il tratto cervicale.
Nell’attesa che esca anche
nella nostra lingua, vi riporto alcune verità e falsi miti che il libro svela:
FALSI MITI:
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FATTI:
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è una disciplina antica
|
nelle forme in cui viene
praticato oggi, risale agli anni ‘20
|
ha radici spirituali
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nasce come culto
sessuale
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fa miracoli
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é fonte di cambiamenti
che scambiamo per miracoli
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alza il livello di
ossigeno
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nelle respirazioni più
veloci diminuisce il livello di ossigeno nel cervello
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velocizza il metabolismo
|
rallenta il metabolismo
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fa perdere peso
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rallentando il
metabolismo, se non si cambiano abitudini alimentari, casomai fa prendere
peso
|
(fonte: Yoga
Journal)
Al di là delle polemiche
pare che il libro sia molto interessante perché scritto da un occidentale con
lo scopo di dare una chiave di lettura il più possibile scientifica ad un
fenomeno in costante crescita.
E con questo facciamoci tutti un esame di coscienza e domandiamoci se lo facciamo perché va di moda, o perché vogliamo lavorare per vivere in maniera più consapevole. La cosa buona è che si può cominciare per le ragioni più disparate ma ci si ritrova dopo pochi mesi a rendersi conto che si sta “sistemando” qualcosa di molto più grosso di un banale problema di schiena o di ansia che sia.
E con questo facciamoci tutti un esame di coscienza e domandiamoci se lo facciamo perché va di moda, o perché vogliamo lavorare per vivere in maniera più consapevole. La cosa buona è che si può cominciare per le ragioni più disparate ma ci si ritrova dopo pochi mesi a rendersi conto che si sta “sistemando” qualcosa di molto più grosso di un banale problema di schiena o di ansia che sia.
P.S. Per chi lo volesse leggere in lingua originale il libro si può comprare qua: http://www.amazon.co.uk/s/ref=nb_sb_noss/277-0309610-5263119?url=search-alias%3Daps&field-keywords=broad+the+science+of+yoga&x=0&y=0.
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